Brownies col trucco



Il brownie con l'ingrediente segreto è, secondo me, il più buono del mondo. Anche se l'ho scoperto di recente, e quasi per caso: un invito a pranzo, poco tempo per preparare roba ed egoistica necessità di rispettare certe misure dietetiche tipiche dell'autunno (e sì che le vacanze lasciano sempre l'unghiata). Nello stesso tempo, dato che all'amico ospite voglio bene e che è uno che per conto suo sa cucinare, mai mi sarei sognata di portare qualcosa "tanto per figura" e meno ancora un dolce di quelli che si vorrebbero leggeri: categoria che, lo sappiamo tutti, non esiste.
O forse sì, e questa sarebbe l'eccezione che conferma la regola. Io non ho mai capito, personalmente, se il brownie mi piaccia o no; quello classico che s'appiccica ai denti, ai vestiti, al muso, spesso ai limiti dello stucchevole, rientrava quando stavo in USA tra i pochi dolci davanti a cui sono capace di dire: un pezzetto basta. Invece davanti a questa variante qui non ho il minimo dubbio: è una scoperta, la scoperta del secolo. E se ve lo dico io che davanti ai dolci "senza" farina, zucchero, burro, ingredienti raffinati, ai dolci di carta, d'aria, di lupini, di soia, che ben figurerebbero sul programma della "cena psicologica" di Verdone e Sordi in Sette chili in sette giorni - insomma, se ve lo dico io che davanti a qualsiasi alternativa sedicente salutista scappo a gambe levate, ci potete credere. 
Fate il test con chi volete voi: nessuno indovinerà gli ingredienti, partiranno tutti con la lista: farina, burro, zucchero... e invece di questi non ne serve nemmeno uno. In compenso serve uno, un solo ingrediente segreto ma potentissimo, che sarete voi a svelare quando i commensali uno dopo l'altro si saranno arresi.
Per la ricetta, Delphine Fortin avrà la mia eterna gratitudine.

  • 200 g. di cioccolato fondente al 70% di cacao
  • 1 cucchiaio cacao amaro, 
  • 1/2 cucchiaino di bicarbonato
  • 200 g. di datteri snocciolati (svelato il mistero).
  • 3 uova 
  • 50 g. di olio di cocco (niente paura, non di palma: proprio di noce)
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia, o 1/2 di semi di vaniglia

Utilizzate datteri dalla polpa "corposa" come i Deglet Nour oppure i meravigliosi Medjoul; evitate quelli piccini e più secchi, che non farebbero bene il loro lavoro.
Protagonista è il frullatore o il tritatutto. Con la funzione Pulse, tritare finemente il cioccolato con il cacao e il bicarbonato. Ne verrà fuori una specie di sabbia.
Continuare a frullare dopo aver aggiunto i datteri a pezzetti, poi le uova, l'olio di cocco e la vaniglia.
Trasferire l'impasto in uno stampo 20x20 e cuocere a 180º per 25 minuti. Controllate con lo stecco, che comunque non uscirà mai del tutto pulito perché il brownie, in tutte le sue versioni, è di natura umida e se si asciuga, vuol dire che abbiamo sbagliato tempi. Lasciare raffreddare e servire così com'è o spolverato di cacao (oppure anche di zucchero a velo, che sarebbe l'unica, isolata incursione di uno zucchero raffinato in questa preparazione).



Commenti

  1. Devono essere buonissimi. E carissimi, i datteri medjoul costano un botto :-)

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    1. Anche qua sono "inavvicinabili"! La soluzione sono i Deglet Nour, con quelli si salva anche il portafogli. Io uso questi perché sinceramente a frullare i medjoul mi sento in colpa, prorprio per il prezzo! ;)

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